A9 Anello di Marzano

A9 – Anello di Marzana

 

L’escursione si svolge attorno a borghi fantasma abbandonati dall’uomo, luoghi che per secoli erano stati al centro di importanti vie di comunicazione; l’area di Marzana è divenuta sito di interesse comunitario per le sue emergenze naturalistiche e storiche. L’anello è inserito anche come percorso della memoria perché durante la Seconda grande Guerra in questa zona operava la XXIII brigata partigiana “Pio Borri” che vi allestì un ospedale e un campo di concentramento. L’itinerario ha inizio dai ruderi del vecchio Mulino della Nicola (490 m); da qui incamminarsi sulla strada bianca, sent. 156, oltrepassare il torrente Aggia e salire fino alla diroccata chiesa di San Bartolomeo; quest’ultima è posta vicino ad un bivio dal quale lasciare il sent. 156 per prendere il sent. 155a che, percorrendolo in salita e attraversando il borgo di Petriolo, conduce all’intersezione con il sent. 155 presso la Murcia del Soldato, cumulo di sassi e monumento funebre improvvisato per i caduti in guerra. Girare a sx seguendo il sent. 155 direzione Marzana, oltrepassato il bosco, proseguire per un sentiero di crinale caratterizzato da bassa vegetazione costituita da rosa canina, ginestra ed erica. Arrivare all’incrocio con il sent. 152a, salire a sx e davanti ai nostri occhi (da est a sud) appare tutto l’Appennino Umbro-Marchigiano, da Monte Nerone fino ad abbracciare con lo sguardo, nelle giornate limpide, i Monti Sibillini. Superare il vecchio cimitero e la Fattoria di Marzano, sede durante la Seconda guerra mondiale di gruppi partigiani, e l’antica Abbadia di San Giovanni (XII sec.). Mantenendosi sempre sul sent. 155 si arriva in località Osteria, di fronte ad un crocevia; da qui girare a sx in direzione M.te Favalto. Seguire il crinale fino all’intersezione con il sent. 156, lasciando il sent. 155 che prosegue fino alla cima di M.t Favalto (1083 m). Imboccare il sent. 156 direzione Torre di Marzana; Torre che svetta in lontananza, immersa nel verde lussureggiante dei vasti boschi che contraddistinguono l’habitat della zona. Prima di arrivare alla Torre il percorso si incrocia con il sent. 158 a; proseguire verso la Torre che, seppur in degrado e consunta dal tempo, resta sempre imponente a presidiare la Valle dell’Aggia. Oltrepassata la Torre la via si immerge in un fittissimo e spettrale castagneto abbandonato su cui risaltano secolari e maestosi esemplari. Il suggestivo sentiero, in discesa, diviene impegnativo a causa della pendenza e del dilavamento dovuto alle piogge. Terminata la discesa si arriva ad un fosso e al bivio con il sent. 156 a; proseguire a sx, percorrere il sentiero all’interno del bosco, oltrepassare il torrente Aggia fino ad una carrabile. Tenendosi sempre sulla sx, superare un castagneto ben curato e costeggiare il Torrente Aggia che, in breve tempo, riconduce al Molin della Nicola.

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